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Regime forfettario: quali sono i requisiti?

Regime forfettario: quali sono i requisiti?

Da Virginia Fabris

Aggiornato il 25 febbraio 2021, pubblicato il 24 febbraio 2021

Cos’è il regime forfettario? Cosa comporta l’adozione di questo regime contabile? Quante tasse bisogna pagare? Ma soprattutto: chi vi può aderire? Quali sono i requisiti necessari per potervi accedere?

Se queste domande ti frullano per la testa e non sai come darti una risposta, seguici nella lettura di questo articolo. In esso troverai tutte le informazioni necessarie per capire il regime forfettario, per conoscere quali sono i requisiti necessari per potervi aderire, i vincoli e le potenzialità.

Regime forfettario: di che cosa si tratta

Partiamo dal principio: cos’è il regime forfettario?

Il regime forfettario è un regime contabile, o fiscale, ovvero un sistema normativo volto a regolare la tenuta della contabilità di una determinata impresa.

Il regime forfettario è solo una delle forme che può assumere il regime contabile di un’impresa, che può scegliere, in base alle proprie caratteristiche costitutive e di reddito, tra le seguenti tipologie:

  • Regime ordinario;
  • Regime semplificato;
  • Regime forfettario.

Attenersi ad un regime fiscale è una pratica obbligatoria per ogni imprenditore. Infatti, solo adottando un regime fiscale e svolgendo regolarmente le pratiche contabili previste da quest’ultimo, un’impresa risulta in regola con il fisco. La sua perentorietà è stabilita dal Codice Civile.

Cosa dice la legge: normative vigenti

La costituzione del regime forfettario 2021 si basa sulle modifiche proposte dalla legge di bilancio del 2020. Quest’ultima ha introdotto alcuni cambiamenti sostanziali riguardo alle clausole di accesso ed esclusione al regime forfettario.

Ad esempio, la legge di bilancio del 2020 ha previsto l’abrogazione del requisito di accesso corrispondente alla clausola del limite del costo complessivo lordo dei beni strumentali. Valore che, fino al primo gennaio 2020, non doveva superare i 20.000 euro.

In più, con la legge di bilancio del 2020, è stato introdotto un sistema di incentivi per valorizzare l’uso della fatturazione elettronica.

Quali sono i requisiti di accesso per il regime forfettario?

Chi può beneficiare del regime forfettario?

Possono beneficiare del regime fiscale forfettario in via esclusiva o prevalente le persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni. Si tratta perlopiù di imprese e professionisti di minori dimensioni.

Anche imprese all’inizio dell’attività possono ricorrere ad un tipo di regime forfettario. Esse dovranno, in principio, riportare nella propria dichiarazione ai fini Iva la propria aspettativa di adempimento ai requisiti necessari.

Infatti, l’accesso al regime forfettario è regolato da determinate clausole che determinano l’adeguatezza dei soggetti alla sua applicazione.

Tuttavia, per poter adottare un regime contabile forfettario, esistono dei requisiti di cui bisogna necessariamente essere in possesso. Questi sono:

  • I ricavi e/o compensi percepiti dal business tramite l’attività aziendale non devono superare il limite di 65.000 euro l’anno.

☝ In caso di esercizio di più attività, aventi codici Ateco differenti, contemporaneamente, bisogna considerare la somma dei ricavi e dei compensi ottenuti da tutte le diverse attività.

  • Le spese per lavoro accessorio, per compensi a dipendenti e collaboratori non devono superare la soglia dei 20.000 euro lordi l’anno.

Cause di esclusione

Esistono anche delle clausole che determinano l’esclusione dalla possibilità di accedere ad un tipo di regime forfettario. Esse riguardano i seguenti soggetti:

    • non residenti in suolo italiano, a meno che: essi non risiedano in uno stato membro dell’Unione Europea o in uno stato aderente all’Accordo sullo Spazio Economico Europeo che assicuri uno scambio di informazioni adeguato, e che producano in Italia almeno il 75% del reddito complessivo.
    • Le persone fisiche che si avvalgano di regimi specialiai fini Iva o di regimi forfettari di determinazione del reddito.
    • Gli esercenti attività d’impresa, arti o professioni che secondo l’articolo 5 del Tiur partecipino in contemporanea a:
      • Società di persone,
      • Associazioni professionali,
      • Imprese familiari,

         O che controllino:

      • Società a responsabilità limitata

      • Attività lavorative direttamente o indirettamente riconducibili a quelle svolte individualmente.
      • Soggetti direttamente o indirettamente riconducibili a datori di lavoro con i quali intercorrono o sono intercorsi rapporti lavorativi nei due precedenti periodi d’imposta.

☝ Un’eccezione è costituita dai soggetti che iniziano una nuova attività dopo aver svolto un periodo di pratica obbligatoria al fine dell’esercizio professionale.

  • Soggetti che eseguano cessioni di fabbricato o di porzioni di fabbricato, di terreni edificabili o di mezzi di trasporto nuovi.

Con la legge di bilancio del 2020 è stata aggiunta una nuova clausola di esclusione, che fa riferimento a:

  • Soggetti che, durante l’anno precedente, abbiano percepito redditi relativi ad attività di lavoro dipendente e assimilati eccedenti rispetto alla soglia dei 30.000 euro.

☝ La verifica risulta irrilevante qualora il rapporto di lavoro sia cessato.

Caratteristiche del regime forfettario

Agevolazioni

Come già accennato, il regime forfettario è un regime fiscale agevolato. Nella pratica, questo significa che prevede alcuni vantaggi per le aziende che lo applicano.

Infatti, le imprese che aderiscono al regime forfettario godono di alcune agevolazioni fiscali non indifferenti. Queste riguardano l’esonero dei soggetti interessati da:

      • L’applicazione dell’Iva nelle fatture emesse;
      • Dalla registrazione di fatture e corrispettivi;
      • L’obbligo di fatturazione elettronica;
      • L’applicazione dell’ISA (indici sintetici di affidabilità fiscale);
      • L’assoggettamento a ritenute di acconto;
      • L’obbligo di liquidazione e versamento dell’imposta.

Obblighi

Le aziende in regime forfettario sono tenute, tuttavia, ad adempiere ai seguenti obblighi:

      • Numerazione e conservazione di: bollette doganali e fatture di acquisto;
      • Fatturazione elettronica per la Pubblica Amministrazione;
      • Certificazione dei corrispettivi;
      • Integrazione dell’aliquota e dell’Iva relativa alle fatture nelle operazioni in cui i soggetti risultano debitori d’imposta. Esse vanno versate entro il sedicesimo giorno del mese successivo, senza possibilità di detrazioni.

☝ Il regime forfettario perde di validità di applicazione a partire dall’anno successivo rispetto a quello in cui è venuto meno anche uno solo dei requisiti necessari o si è presentata anche una sola causa di esclusione.

Tasse: una contribuzione agevolata

Quali tasse bisogna pagare se si adotta un regime contabile forfettario?

L’adozione del regime forfettario comporta l’obbligo di pagamento di un’unica tassa, chiamata imposta sostitutiva. In particolare, questa corrisponde al 15% del reddito imponibile dell’azienda.

È noto che il reddito imponibile consiste in quella parte del reddito totale su cui vengono pagate le tasse. Esso si ottiene mediante la seguente equazione:

Reddito imponibile = reddito complessivo – deduzioni e detrazioni

Il procedimento per il calcolo delle tasse da pagare in caso di adozione del regime forfettario è il seguente:

      1. Calcolare il reddito imponibile dell’azienda tenendo conto del proprio codice Ateco e del coefficiente di redditività corrispondente.
      2. Sottrarre al reddito imponibile i contributi previdenziali obbligatori.
      3. Applicare l’aliquota prevista per il regime forfettario, ovvero il valore dell’imposta sostitutiva (15%).

L’imposta sostitutiva è l’unica tassa da pagare in caso di regime forfettario. Infatti, questo regime fiscale non prevede il pagamento di altre imposte. Le aziende in regime forfettario, infatti, sono esenti dal pagamento di tasse quali: l’Irap (in caso di redditi superiori alla soglia di esenzione Irap, di 9.500 euro), l’Irpef, o le varie imposte regionali e comunali.

L’esenzione dal pagamento dell’Irpef può, però, essere considerata, da un certo punto di vista, uno svantaggio. Le aziende in regime forfettario non potranno, infatti, beneficiare delle detrazioni di imposta Irpef.

Regime forfettario: quando è conveniente?

Il regime forfettario, essendo un regime agevolato, è conveniente per le aziende che vi possono aderire. In particolare, esso risulta particolarmente vantaggioso per le aziende appena avviate.

Infatti, per i primi cinque anni di attività, l’imposta sostitutiva è ridotta al 5%, se:

    • Il soggetto in questione non ha esercitato alcuna attività artistica, professionale o d’impresa nel corso di tutti i tre anni precedenti;
    • L’attività lavorativa intrapresa non consiste in una prosecuzione di una precedente attività svolta autonomamente o come dipendente (salvo praticantati obbligatori per l’esercizio della professione);
    • In caso di proseguimento di altrui attività, l’ammontare dei compensi e ricavi nel periodo precedente l’adesione al regime non deve superare i valori soglia.